Fino al 27 maggio
Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo
Roma, Palazzo Braschi
Da una città immobile, sospesa, perfetta ma contraddittoria, perennemente in bilico tra grandezza e declino, hanno tratto ispirazione gli artisti francesi che operarono a Roma tra il Settecento e l’Ottocento, per scovare le tracce di una realtà antica che faticava ad emergere.
La mostra Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo al Museo di Roma in Palazzo Braschi offre al pubblico una selezione del lavoro, settanta opere tra acquerelli e incisioni, dei pittori francesi, quasi tutti legati all’Accademia di Francia, che decisero di perfezionarsi a Roma.
Abraham Louis Rodolphe Ducros, Veduta del Tempio della Fortuna Virile e del Tempio di Vesta, acquaforte acquerellata, 1780
Roma era allora una tappa irrinunciabile nella formazione di ogni giovane artista e intellettuale europeo, il quale poteva ammirarla nelle sue tante contraddizioni. Capitale internazionale , sede di accademie, crocevia per artisti e intellettuali di fama, ma allo stesso tempo piccola città, pericolosa per chi girovagasse per le sue strade di notte. Lo stato pontificio era uno dei più arretrati d’Europa e, malgrado le presenze cosmopolite, la città appariva una realtà immobile.
Spicca tra le opere in mostra la Veduta di Roma dal Pincio con fuochi d’artificio di Antoin-Jean Baptiste Thomas (Parigi 1791 – 1834), dove tutto dà l’impressione della catastrofe. I fuochi di artificio sovrastano la Città, che è come avvinta tra le fiamme dell’incendio che scaturì per mano di Nerone.
Antoine Felix Boisselier, Chiesa e convento di Trinità dei Monti,
1811, acquerello, penna e inchiostro.
Hubert Robert (Parigi 1733 – 1808) o “Hubert delle rovine”, com’era soprannominato, si svincola dalla visione dal vero e realizza immagini dove c’è maggiore fantasia.
Robert, dopo questa fase più tranquilla della sua esistenza, fu coinvolto in pericolose trame durante la Rivoluzione ed imprigionato nel 1793, sfuggendo per errore all’esecuzione. A rimetterci sembra sia stato un omonimo salito al suo posto sulla ghigliottina.
Robert Hubert, La tomba del somaro nella pineta Sacchetti - 1760 - 1810,
tempera su carta. Roma, Museo di Roma
Suggestiva l’ambientazione notturna della Veduta notturna di Roma con San Pietro e Castel Sant’Angelo di Karl August Lindermann Frommell ( Markich, 1819 – Roma, 1891).
I monumenti e gli elementi urbani sono del tutto integri, i giardini sono rappresentati come luoghi oscuri e misteriosi, mentre i paesaggi naturali, in realtà ancora selvaggi e inospitali, appaiono come luoghi ideali e classicheggianti. Poi le tradizioni e gli eventi della vita cittadina, raccontati con tono aneddotico e da cronaca.
Visioni piuttosto insolite della Roma del tempo in una mostra di dimensioni ridotte, ma in grado di soddisfare il gusto di un pubblico raffinato, il quale può così riflettere e scavare tra i propri ricordi, confrontandosi con un passato che sa di “leggenda”.
gianmarco sperti
mostra visitata il 18 aprile 2012
Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo
Museo di Roma Palazzo Braschi - presso le sale espositive del piano terra ingresso da Piazza Navona, 2 e da Piazza San Pantaleo, 10
Martedì-Domenica ore 10.00-20.00. Giorni chiusura: Lunedì, 1 maggio.
Integrato Museo + Mostra Intero € 9,00; Ridotto € 7,00
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza)
Intero € 8,00; Ridotto € 6,00. Solo Mostra : Intero € 4,00; Ridotto € 3,00
Cura della mostra: Simonetta Tozzi
Enti proponenti: Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale
Info 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)