Fino al 16.VI.2012
Art-cheologia/Serge Uberti
L'esperienza di Crustumerium
Roma, Sala Santa Rita
L'arte contemporanea unita all'archeologia: una mostra-sintesi tra due diversi linguaggi dell'arte
Si tratta di Art-cheologia la mostra promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e organizzata da Zètema Progetto Cultura, la cui cura è stata affidata a Francesca Dell’Era.
La mostra vede protagonista l'artista italo-francese Serge Uberti (Aix, Les Bains), il quale iniziò la sua carriera come autodidatta nel 1985 partecipando a diverse mostre personali in Europa come “Centaure” nel cortile del Musée du Petit Palais di Avignone (2003), “Barca in viaggio” nella Kauno Galerija di Kaunas, Lituania (2001), “Cose mai viste”, The Road to Contemporary Art, Terme di Diocleziano, Roma (2008), “Arbor” presso lo Spazio Istituzionale Municipio I° Roma – “Centro Storico”(2010); “Alberi Rituali” nello studio legale Dike, Roma (2010).
Molte sue opere, in cui riprende immagini simboliche o da interpretare, possiamo trovarle su tela o carta, unite a sculture e materiali di recupero, appartenenti a collezioni private e pubbliche.
Origine della mostra e fonte d'ispirazione è stata l'esperienza di Uberti negli scavi archeologici della necropoli latina di Crustumerium, oggi al IV Municipio di Roma, all'altezza di Settebagni, risalente al IX secolo a.C. e caduta per mano romana nel 499 a.C.
L'artista si è recato all'interno di questi scavi, rivivendo e osservando l'antichità e i colori di quel luogo, riuscendo a estrarne l'essenza e a riportarla sulle tele.
Così ad oggi la mostra comprende alcune opere su tela, carta, tufo e altri materiali recuperati sul posto, e poi interpretati con colori e forme che ispirano la nostra mente; completano il tutto le fotografie di Francesca Dell'era che ritraggono frammenti di quel che rimane della necropoli.
Durante l'inaugurazione svolta il 18 aprile, oltre alla presentazione di questa sperimentazione tra arte e archeologia, l'artista si è dilettato a dipingere su tela, accompagnato da una melodia in sottofondo e dai suoi colori, al cospetto degli spettatori in un silenzio surreale rotto solamente dal commosso applauso al completamento dell’opera.
Nelle sue tele riprende immagini stilizzate, come se volesse tornare indietro nel tempo ad una composizione fatta di forme semplici e di simboli, riprendendo i colori cupi di quei luoghi dove niente ha più volto, e unendovi i colori caldi di quella terra che riporta alla luce questi reperti.
Sull'opera i resti di quel che rimane, con un leggero velo di vita, dove tutto torna alla luce e nonostante tutto nulla viene dimenticato.
Esperimento perfettamente riuscito e così volutamente inaugurato per la settimana della cultura.
giulia casaldi
mostra visitata il 18 aprile 2012
foto di giulia casaldi e davide siragusa
dal 19 aprile al 16 maggio 2012
Art-cheologia/Serge Uberti
a cura di Francesca Dell'Era
Sala Santa Rita
Via Montanara 8 – Roma
Orario: da martedì a sabato ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero
Info: tel. 060608