da giovedi 3 a domenica 13 maggio
I DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE
presenta
Luigi De Filippo
in
STORIA STRANA SU UNA TERRAZZA NAPOLETANA
Commedia in due parti scritta e diretta da Luigi De Filippo
personaggi e interpreti:
Federico:Luigi De Filippo
Dolores :Stefania Ventura
Argentina: Fabiana Russo
Valeria: Roberta Masticone
Renato Mucione:Riccardo Feola
Luciano : Luca Negroni
Il Fantasma di Donna Violante: Simona Di Nardo
Il Fantasma di Messer Lancillotto:Gennaro Di Biase
Don Cesare parroco:Paolo Pietrantonio
Tarquinio Prugnone farmacista: Michele Sibilio
Giovanni commesso:Gennaro De Biase
Oscar Saliscendi,investigatore: Vincenzo De Luca
Il Teatro Parioli Peppino De Filippo presenta da giovedi 3 a domenica 13 maggio,Storia Strana Su Una Terrazza Napoletana, commedia in due parti scritta e diretta da Luigi De Filippo.
Storia strana su una terrazza napoletana andò in scena per la prima volta proprio al Teatro Parioli nel 1973 e in quell’occasione ad affrontarsi sulle tavole del palcoscenico c’erano Peppino De Filippo e il giovane Luigi assieme. Il successo, di critica e di pubblico, fu grande e i due interpreti si rivelarono in gran forma, gareggiando in bravura e comicità. Dopo quasi quaranta anni, tornano dunque sullo stesso palcoscenico le vicende surreali che vedono come teatro una “terrazza napoletana” , una di quelle terrazze situate nel centro storico di Napoli, che affacciano sull’incanto del golfo.
È questa una divertente commedia che, pur restando profondamente radicata nella tradizione della sottile ironia defilippiana, è anche anticonformista e originale: si ride, si riflette, si sogna e si spera.
La pièce è incentrata sulla stravagante vicenda di una bizzarra famiglia della piccola borghesia napoletana: un ex pasticciere con moglie, figlia, genero, domestica e cane, che vive in un attico affacciato sul mare.
Luciano, il genero, un tipo burbero e originale, sempre in lite con moglie e suoceri, da qualche giorno afferma di comprendere l’abbaiare del cane di casa che, assai napoletanamente, si chiama Scugnizzo. Il guaio è che questo cane chiacchierone, testimone innocuo e insospettato delle azioni più intime dei protagonisti, poco a poco rivela verità scabrose che infastidiscono e compromettono non poco il campionario umano della piccola società di quartiere, della quale vengono messi a nudo segreti e bugie, vizi e desideri, colpe e misfatti. Questi avvenimenti danno vita in scena ad infinite situazioni comiche e paradossali che sfociano in un sorprendente finale.
Anche in questo lavoro, Luigi De Filippo dimostra appieno di aver fatto sua la lezione della grande commedia napoletana, capace di abbinare il riso alla riflessione, insieme al segreto di questa immensa tradizione teatrale: costruire situazioni e caratteri in cui la comicità rivela sempre un fondo di umanità e di malinconia.